Forse non per tutti i genitori è scontato, ma le difese immunitarie dei bambini non sono come quelle degli adulti.
Per i più piccoli, infatti, ogni giorno è una scoperta: si impara a camminare, a parlare e a rapportarsi con le altre persone. Allo stesso modo anche il sistema immunitario dei bambini cresce con loro, diventando gradualmente più forte.
Il loro organismo impara a poco a poco a conoscere gli agenti esterni, sviluppando le difese che gli permettono di proteggersi da infezioni e malattie. Questo però è un percorso lungo, che richiede anni e qualche piccolo aiuto, in particolar modo per i bambini più cagionevoli ed esposti a un maggior rischio di contrarre raffreddori, febbre e altri malanni.
Andiamo quindi a vedere come funziona lo sviluppo del sistema immunitario dei bambini e come fare per favorirne un naturale rafforzamento.
Come si sviluppano le difese immunitarie nei bambini?
Lo sviluppo delle difese immunitarie dei bambini dipende dalla formazione di nuovi anticorpi, ossia delle proteine delegate al contrasto e all’annientamento di virus, batteri e agenti potenzialmente nocivi.
Le fasi di sviluppo degli anticorpi nei bambini:
- lo sviluppo di anticorpi già presenti alla nascita e “passati” dalla madre
- la formazione di anticorpi in seguito al contatto con l’ambiente
- la formazione di anticorpi grazie alle vaccinazioni
Naturalmente queste tre modalità non sono tutte presenti fin dalle prime ore di vita. Un neonato, infatti, potrà beneficiare solo della protezione passata dalla madre in gravidanza attraverso la placenta, ma di certo non avrà ancora avuto un contatto sufficiente con l’ambiente per sviluppare una buona varietà di anticorpi.
Difese immunitarie bambini: il ruolo del rapporto madre-figlio
I bambini ricevono i loro primi anticorpi già durante la gravidanza, ancora prima della nascita. Attraverso la placenta la madre inizia a fornire loro una prima protezione verso alcuni agenti esterni pericolosi. Così facendo già dalle prime settimane successive al parto gli anticorpi ricevuti iniziano a svolgere un’azione protettiva, seppur minima, ma che sarà comunque destinata a crescere nel tempo.
Nel periodo successivo alla nascita, quando ormai manca la presenza della placenta, è allora l’allattamento il fattore che diventa cruciale. Tramite il latte, infatti, oltre alle sostanze nutritive continuano ad trasmessi nuovi anticorpi.
Ciò spiega anche perché i bambini allattati al seno tendono ad avere delle difese immunitarie più forti rispetto a chi è stato allattato artificialmente, in quanto nelle fasi iniziali della vita il livello di protezione varia sensibilmente.
Il contatto con l’ambiente e le difese immunitarie
La principale modalità attraverso la quale si creano e si rafforzano le difese immunitarie dei bambini è il contatto con l’ambiente esterno. Relazionandosi con persone e oggetti si entra in relazione anche con gli agenti esterni dannosi, contro i quali l’organismo reagisce creando nuovi anticorpi al fine di plasmare uno scudo protettivo.
Più si cresce, più si entra in contatto con l’ambiente e più il sistema immunitario viene quindi incentivato a rafforzarsi. Ecco perché è consigliabile far giocare i bambini in ambienti puliti, ma non sterili, in quanto l’assenza totale di agenti patogeni limiterebbe lo sviluppo delle loro difese.
La protezione dei vaccini
I vaccini sono uno strumento utile per rafforzare le difese immunitarie dei bambini fin dalla più tenera età, proteggendoli da malattie potenzialmente molto pericolose. Ma in che modalità agiscono?
Attraverso la vaccinazione viene introdotto nell’organismo un agente non patogeno, ossia che non causa la comparsa della malattia, ma che nonostante ciò invia al sistema immunitario le informazioni necessarie per sviluppare gli anticorpi contro la malattia vera e propria.
Rispettare il ciclo di vaccinazioni consigliate consente quindi di fornire una protezione ulteriore contro alcune malattie dagli effetti collaterali anche molto gravi, in particolar modo per i soggetti più piccoli come l’epatite B e alcune forme di meningite.
Difese immunitarie dei bambini: i fattori da cui difendersi
Nel corso della vita la maggior parte dei bambini attraversa dei periodi in cui il sistema immunitario è più indebolito. Ciò si manifesta attraverso la comparsa di sfoghi cutanei, allergie, raffreddore, mal di gola e febbre frequente.
I fattori che possono causare l’abbassamento delle difese immunitarie nei bambini sono 3:
- scuola
- cambio di stagione
- antibiotici
L’inserimento a scuola: quando le difese sono sotto attacco
Il momento del primo inserimento a scuola è sempre critico per i bambini ma anche per i genitori che spesso durante il giorno vengono contattati dalle maestre che li informano del fatto che il figlio ha la febbre.
Ciò può avvenire sia in età da asilo che durante le elementari e le medie. I più colpiti sono tuttavia i soggetti in età prescolare, in quanto durante le ore di gioco hanno una minore propensione nel rispettare le regole di igiene seguite dagli adulti. I bambini più piccoli tendono infatti a sedersi a terra, a portarsi le mani alla bocca e a scambiarsi i giocattoli con gli altri compagni.
Questi comportamenti aumentano le probabilità di contatto con virus e batteri, alzando di fatto le possibilità di sviluppare delle reazioni collaterali a causa di un sistema immunitario letteralmente sovraccarico di lavoro.
L’impatto del cambio di stagione sul sistema immunitario
Il cambio di stagione è un periodo delicato per tutti, anche per gli adulti e non solo per i bambini. A influire maggiormente sono gli sbalzi di temperatura che creano dei momentanei scompensi e l’indebolimento dell’organismo, soprattutto in tenera età.
In particolare il momenti più critici sono quelli dei mesi invernali, quando i bambini passano più tempo a giocare al chiuso invece che all’aria aperta. La frequentazione di ambienti non aerati favorisce così la proliferazione e la trasmissione dei virus e dei batteri, che nei momenti di contatto si diffondono con maggiore facilità.
Quasi paradossalmente si può quindi affermare che non è il freddo la causa del calo delle difese immunitarie, ma al contrario lo sono l’ambiente caldo all’interno del quale ci si “rifugia” proprio con l’idea di ammalarsi di meno. Ecco perché non è assolutamente sconsigliato far giocare i bambini all’aperto, meteo permettendo, in modo da evitare che passino molto tempo in ambienti caldi, umidi e spesso poco areati dove i germi proliferano velocemente.
Difese immunitarie nei bambini: 5 rimedi per aumentarle
Lo sviluppo del sistema immunitario inizia da piccoli ed è un processo che continua per tutto il corso della vita. Le prime fasi, tuttavia, sono cruciali: ecco perché bisognerebbe sempre prendersi cura delle difese immunitarie dei bambini al fine di garantirgli in età adulta una salute stabile e forte.
Esistono cinque comportamenti che possono aiutare i più piccoli a rafforzare le proprie difese:
- Integratori specifici
- Alimentazione
- Sonno
- Movimento
- Socialità
Elencati in questo modo potrebbero sembrare parole prive di particolare significato. Andiamo dunque a vedere ogni punto nel dettaglio.
Integratori per le difese immunitarie nei bambini
Come abbiamo visto, soprattutto nei neonati, lo sviluppo delle difese immunitarie è fortemente influenzato dall’allattamento. Tramite il latte materno viene trasmesso un ricco tesoro di batteri benefici che colonizzano l’apparato gastrointestinale, aiutando così a formare una barriera contro gli agenti patogeni esterni.
Tale scambio di batteri purtroppo è carente nel caso in cui si opti per l’allattamento artificiale, motivo per cui i bambini che non vengono alimentati al seno tendono solitamente ad avere una salute più cagionevole. Fortunatamente a oggi questo è però un problema che si può evitare con facilità proprio grazie all’uso di integratori specifici con fermenti lattici che sopperiscono alle carenze.
Per i bambini solitamente è preferibile scegliere degli integratori con queste caratteristiche:
- ingredienti di sola origine naturale
- formati solubili nel biberon, che garantiscono la facilità di somministrazione
- presenza di Bifidobacterium Infantis, i fermenti lattici specifici per i bambini e presenti in grande quantità proprio all’interno del latte materno
- presenza di Colostro bovino, una sostanza ricca di nutrienti come proteine e minerali ad azione antimicrobica e immunostimolante
Se state cercando un prodotto che presenti tutte queste peculiarità, allora potete optare per Profecol Baby, l’integratore naturale formulato appositamente per i più piccoli. Il suo utilizzo è consigliato sia ai neonati allattati artificialmente che ai bambini già svezzati. La sua formulazione è adatta a rafforzare le difese immunitarie anche nel periodo invernale, quando si somministrano terapie antibiotiche o nel periodo iniziale d’inserimento a scuola.
Rafforzare le difese immunitarie nei bambini: quale alimentazione seguire?
Per delle difese immunitarie forti è fondamentale che il bambino segua un’alimentazione sana, già a partire dalle prime fasi dello svezzamento.
La dieta ideale sarà quindi quella atta a fornire tutti i macronutrienti fondamentali (carboidrati, proteine, grassi) e la giusta quantità di micronutrienti come vitamine e minerali.
Frequentemente, infatti, i bambini con un sistema immunitario debole sono quelli che presentano un’alimentazione disordinata e carente di cibi nutrienti, con alimenti poveri dal punto di vista nutrizionale.
In particolare le vitamine “alleate” che aiutano a sviluppare un sistema immunitario forte sono:
- La vitamina C, presente nei frutti aciduli e nelle verdure a foglie verdi
- Le vitamine del gruppo B, contenute sia in alimenti di origine vegetale che di derivazione animale. In particolare la B12 è presente solo in carne e pesce, motivo per cui i bambini che seguono un’alimentazione vegana o vegetariana devono necessariamente integrarla.
- La vitamina D, assimilabile tramite cibi come salmone, sgombro e altri pesci grassi, uova e formaggi.
- La vitamina E, presente in gran quantità in frutta secca e oli vegetali come nocciole, mandorle, arachidi e semi di girasole.
Per fare in modo che il bambino possa assimilare al meglio questi nutrienti bisognerebbe quindi assicurargli una dieta varia, ricca di alimenti freschi e basata sul modello mediterraneo. Ciò si traduce in grandi quantità di frutta e verdura, con un consumo giornaliero di legumi, latte e derivati, pane, pasta e di altri cereali. Per la carne, invece, le dosi devono essere più moderate, soprattutto nel caso della carne rossa.
Esistono 10 alimenti che se integrati nella dieta contribuiscono a rafforzare le difese immunitarie dei bambini:
- Yogurt, ricco di probiotici e di fermenti lattici utili per l’equilibrio intestinale
- Legumi, che oltre a essere fonte di carboidrati e proteine sono ricchi di fibre. Attenzione a scegliere quelli decorticati per i bambini sotto i 15 mesi.
- Carote, fonte di vitamina A e C, due immunostimolanti naturali.
- Kiwi, fra la frutta con la più alta concentrazione di vitamina C
- Uova, un alimento ricco di proteine ad alto valore biologico
- Avocado, fonte di vitamina E e minerali, che si può introdurre nell’alimentazione dei bambini a partire dai tre anni.
- Frutti di bosco, noti per la loro funzione di supporto al sistema immunitario
- Spinaci, facili da somministrare anche in fase di svezzamento, forniscono fibre e vitamine
- Banane, una fonte di sali minerali molto amata dai più piccoli
- Cereali integrali (farro, orzo…), che contribuiscono alla formazione della flora intestinale
Sonno e difese immunitarie: qual è il collegamento?
Uno dei motivi per il quale le difese immunitarie dei bambini possono indebolirsi è anche la carenza di sonno. A differenza degli adulti i più piccoli hanno la necessità di dedicare un maggior numero di ore al riposo. Se le soglie minime non vengono garantite, allora è probabile che a risentirne sia anche il sistema immunitario.
A confermarlo sono stati diversi studi che hanno evidenziato un forte legame fra la quantità di tempo dedicata al sonno e l’incidenza di raffreddori e febbre.
Per garantire ai bambini un buono stato di salute è quindi fondamentale fare in modo che riposino abbastanza.
In particolare le ore di sonno consigliate in base alle fasce di età sono:
- dai 4 ai 12 mesi: dalle 12 alle 16 ore al giorno
- da 1 a 2 anni: dalle 11 alle 14 ore al giorno
- da 3 a 5 anni: dalle 10 alle 13 ore al giorno
- dai 6 ai 12 anni: dalle 9 alle 12 ore al giorno
Se notate che il bambino ha difficoltà ad addormentarsi cercate di aiutarlo instaurando una routine che favorisca il rilassamento, come un bagno caldo o la lettura di una storia prima di andare a dormire. Cercate inoltre di eliminare gli stimoli visivi e sonori intensi come quelli della TV che possono influire sulla qualità del riposo.
Movimento e attività fisica per le difese immunitarie
Un bambino attivo è un bambino in buono stato di salute.
L’esercizio fisico, anche quello fatto durante i momenti di gioco, è fondamentale per il rafforzamento delle difese immunitarie. Alcuni studi hanno infatti notato una riduzione degli episodi influenzali nel corso dell’anno nei soggetti più attivi, una caratteristica che invece non è stata rilevata nei bambini più sedentari.
Per i genitori questo può quindi essere interpretato come un ulteriore incentivo a evitare di far trascorrere ai propri figli molto tempo davanti alla TV, ai videogiochi e al cellulare, favorendo invece il movimento all’aperto.
Il ruolo della socialità sulle difese immunitarie dei bambini
Le difese immunitarie dei bambini, come abbiamo già visto nell’introduzione, si formano anche grazie al loro rapporto con il mondo esterno. Giocando, toccando oggetti e frequentando ambienti diversi i più piccoli entrano in contatto con un’infinità varietà di agenti esterni differenti.
Un buon livello di socializzazione permette a loro di accedere a questa importante opportunità. Andare a scuola e incontrare altri bambini con cui divertirsi consente loro di divertirsi, ma anche di sviluppare un sistema immunitario capace di riconoscere una molteplicità di batteri e virus differenti.
Allo stesso tempo il gioco aiuta i più piccoli a rilassarsi e a vivere serenamente, riducendo il rischio di manifestare episodi di stress. L’ansia infatti non è un problema esclusivamente “dei grandi”, ma può colpire anche i bambini. Socializzare e giocare aiuta loro a essere più sereni, con conseguenze positive anche sulle difese immunitarie.