In Italia più della metà della popolazione nella fascia fra i 35 e i 75 anni ha il colesterolo alto. Ma che cosa significa realmente soffrire di questa condizione? Nonostante se ne senta parlare ogni giorno sono in poche le persone consapevoli di quali sono i rischi correlati e di come prevenirli e affrontarli.
Attraverso questo articolo cercheremo quindi di fare chiarezza raccogliendo tutte le principali cose da sapere su cos’è il colesterolo alto, quali sintomi comporta, da cosa può essere causato e come trattarlo attraverso la dieta.
Colesterolo alto: ecco cos’è spiegato in parole semplici
Il colesterolo alto, meglio chiamato “ipercolesterolemia” in termini medici, è un condizione che viene diagnosticata quando il valore di colesterolo totale nel sangue supera i 240 mg/dl.
Prima di scendere in approfondimenti è necessario però spiegare cos’è il colesterolo. Il colesterolo è infatti una particolare tipologia di grasso (o trigliceride, più nello specifico) che deve necessariamente essere presente nelle giuste quantità all’interno del nostro corpo.
Gran parte del colesterolo presente nell’organismo è prodotto dal fegato stesso ed è coinvolto in numerosi processi vitali, dalla digestione, alla sintesi della vitamina D fino alla produzione degli ormoni sessuali.
Quando si parla di colesterolo alto si prende come riferimento il valore totale di questa sostanza.
Il motivo è dato dal fatto che esistono due tipologie di colesterolo:
- Colesterolo LDL, detto anche “colesterolo cattivo”. È correlato al trasporto del colesterolo ai tessuti e alle cellule del corpo.
- Colesterolo HDL, o “colesterolo buono”. Al contrario segue un flusso che va in direzione del fegato, ossia l’organo che concorre all’eliminazione del grasso.
Generalmente, come suggerito dal nome stesso, la tipologia di colesterolo più pericolosa è quella LDL poiché ha la tendenza ad accumularsi all’interno dei vasi sanguigni, causando pericolose ostruzioni. Il colesterolo HDL ha invece un ruolo benefico ed è sinonimo di un minor rischio di malattie cardiovascolari.
Tuttavia è errata la credenza che un alto valore di colesterolo buono sia in grado di compensare gli effetti negativi del colesterolo cattivo. Ecco perché per diagnosticare il colesterolo alto è opportuno analizzare i livelli di colesterolo totale e non quello di una delle due singole tipologie.
Colesterolo alto: perché è pericoloso?
Nonostante il colesterolo alto sia diagnosticato in caso di valori totali superiori ai 240 mg/dL, già con dei livelli fra i 200 e i 239 mg/dL ci si espone a numerosi rischi.
L’ipercolesterolemia è infatti una vera e propria patologia che solo in Italia nel 2017 ha causato 46 mila morti. I rischi sono dati dall’accumulo del colesterolo in eccesso che si deposita nei vasi sanguigni, e in particolare nelle arterie, creando delle placche aterosclerotiche. Tali placche possono essere definite come degli ispessimenti delle pareti arteriose che nelle conseguenze più gravi ostacolano, fino a bloccare del tutto, il flusso del sangue. Un altro pericolo è correlato inoltre alla rottura della placca aterosclerotica: se quest’ultima si stacca dalle pareti, immettendosi nel sistema circolatorio, può creare dei coaguli o arrivare fino a vasi minori, generando ad esempio delle embolie polmonari.
A rendere il tutto ancora più allarmante è il fatto che l’ispessimento delle pareti delle arterie non sempre è sintomatica, ma passa del tutto inosservata. Solo quando il problema è già in stato avanzato è possibile percepire segnali come forti dolori toracici. Ma poiché ciò accade quando la patologia è già cronica, ecco il motivo che deve spingere chiunque a non sottovalutare mai i valori di colesterolo alto nel sangue.
Quali sono i sintomi del colesterolo alto? Ecco come accorgersene
Per diagnosticare il colesterolo alto è sufficiente un semplice esame del sangue. Di conseguenza il modo migliore per accorgersi del problema è eseguire i controlli di routine almeno una volta l’anno, soprattutto se è presente una predisposizione in famiglia.
Tuttavia in alcuni casi è possibile captare dei segnali che indicano la presenza di valori anomali.
I sintomi del colesterolo alto sono:
- Indebolimento muscolare e forte sensazione di stanchezza.
- Difficoltà a concentrarsi, minor lucidità mentale.
- Comparsa di xantomi, delle macchie giallastre e scure sulla superficie della pelle.
- Calo della vista.
- Intorpidimento e formicolio agli arti.
- Problemi di digestione e di bruciore di stomaco
- Mal di testa frequenti.
Tra tutti i sintomi quello più particolare e ricollegabile a dei valori di colesterolo molto alti è sicuramente la comparsa degli xantomi. Gli xantomi sono facili da riconoscere, in quanto creano dei veri e propri ispessimenti della cutanei su diverse parti del corpo. Possono essere inoltre accompagnati anche dalla simultanea presenza di xantelasmi, un’altra tipologia di accumulo di grasso che si presenta intorno alle palpebre.
La loro presenza rappresenta un segnale di pericolo chiaro e ben visibile, che molto di frequente causa anche problemi di accettazione personale poiché il loro aspetto è considerato antiestetico. La rimozione è comunque possibile, ma può avvenire solo per via chirurgica tramite un intervento che fortunatamente è eseguibile in anestesia locale.
Colesterolo alto: quali sono le cause?
I fattori che portano all’aumento dei valori dei lipidi del sangue, e in particolare del “colesterolo cattivo” possono essere molteplici.
Fra le cause del colesterolo alto più comuni ci sono:
- l’alimentazione, soprattutto se ricca di grassi saturi
- la sedentarietà
- il fumo
- l’utilizzo di farmaci, in particolare gli immunosoppressori, quelli a base di cortisone, alcuni tipi di contraccettivi e gli antiretrovirali.
- le alterazioni ormonali legate alla menopausa o a livelli eccessivi di testosterone
Esiste poi una forte componente genetica, motivo per cui si sente spesso parlare di ipercolesterolemia familiare, ossia della tendenza ad avere valori troppo alti di colesterolo anche quando si svolge uno stile di vita corretto. Attualmente l’ipercolesterolemia familiare è considerata una vera e propria malattia ereditaria, che può comunque essere trattata con i dovuti accorgimenti. La conferma della diagnosi avviene grazie a un test del DNA, che aiuta anche a individuare di quale delle differenti forme (più o meno grave) si è affetti.
Fra gli altri fattori di rischio si può inoltre elencare anche il diabete. Chi è diabetico deve infatti prestare molta attenzione sia ai valori degli zuccheri che a quello dei lipidi, in quanto i problemi metabolici derivanti da questa patologia autoimmune hanno conseguenze sul livello di colesterolo.
Colesterolo alto: la dieta da seguire
Il metodo migliore per abbassare i livelli di colesterolo nel sangue è quello di rivedere il proprio stile di vita, eliminando ove possibile le cause. Il punto principale da dove partire è l’alimentazione, che dovrà essere affiancata a un buon livello di attività fisica.
Il ruolo che la dieta ha nei pazienti con ipercolesterolemia è cruciale. A differenza di quanto dicono i luoghi comuni questo specifico regime alimentare non prevede digiuni o difficili rinunce. L’obiettivo della dieta per il colesterolo alto è piuttosto quello di rivedere le abitudini alimentari cambiando le fonti energetiche. Questo significa ritornare verso un modello mediterraneo, ricco di cereali, legumi e olio di oliva, che andranno quindi a sostituire i prodotti processati e ricchi di grassi saturi.
Dieta per colesterolo alto: i cibi da evitare
I principali cibi responsabili dell’aumento del colesterolo sono i grassi saturi, seguiti subito dopo dagli zuccheri semplici.
I grassi saturi sono noti per aumentare il livello di colesterolo cattivo, mentre un consumo eccessivo di zuccheri, ossia superiore al 10-12% dell’introito calorico giornaliero, contribuisce a provocare uno stato di infiammazione delle arterie.
Per limitare gli zuccheri è quindi sufficiente ridurre gli alimenti dolci, il cui consumo è concesso solo in via occasionale. Nel caso dei grassi saturi, invece, le restrizioni devono essere fatte nei confronti degli alimenti di origine animale. Questa tipologia di grassi è infatti presente in grandi quantità soprattutto nella carne bovina e suina, oltre che in alcune tipologie di formaggi.
Ecco la lista dei cibi da evitare in caso di colesterolo alto:
- Salumi e affettati
- Carne rossa
- Lardo e strutto
- Burro
- Formaggi grassi (gorgonzola, mascarpone, camembert…)
- Prodotti dolci da forno
- Merendine confezionate
Dieta per colesterolo alto: cibi consigliati
Poiché bisogna limitare gli alimenti ricchi di grassi saturi, l’ideale è virare verso la scelta di cibi vegetali. Se possibile, di conseguenza, si consiglia di sostituire le fonti proteiche animali con le proteine dei legumi.
Da non dimenticare neanche la frutta e la verdura, che grazie al loro contenuto di fibre contribuiscono non solo a controllare il colesterolo, ma anche la glicemia alta, spesso preambolo del diabete.
Esistono quindi degli alimenti che non dovrebbero mai mancare all’interno della propria dieta.
Ecco quali sono i cibi consigliati per abbassare il colesterolo alto:
- Cereali integrali (avena, farro, orzo…)
- Frutta e verdura di ogni tipo
- Ceci, fagioli, lenticchie e altri legumi
- Olio di oliva
- Frutta secca
Il dilemma delle uova: con il colesterolo alto sì o no?
Le uova sono un cibo che merita un paragrafo a parte. Intorno a questo alimento vertono infatti da anni numerose dicerie e credenze popolari, spesso accresciutesi anche a causa di pubblicazioni su riviste e programmi TV.
Alla domanda “con i colesterolo alto si possono mangiare le uova?” la risposta è sì. Nonostante sia vero che le uova contengono colesterolo, questo si trova tutto all’interno del tuorlo e non nell’albume. Bisogna quindi considerare che il tuorlo di un uovo pesa all’incirca 15 grammi, di cui solo 1,5 grammi sono grassi saturi. Si tratta dunque di una quantità in realtà irrilevante e che non deve creare allarmismi. A ciò si aggiunge il fatto che le linee guida per una sana alimentazione consigliano di consumare da 1 a 4 uova a settimana.
Ecco perché il consumo di questo alimento non deve essere demonizzato. Meglio piuttosto prestare attenzione all’uso dei condimenti scelti durante la sua cottura, evitando l’aggiunta di burro e preferendo al contrario l’utilizzo dell’olio extravergine di oliva.
Colesterolo alto: cos’altro fare per abbassarlo?
Nonostante l’alimentazione e lo sport siano gli alleati migliori in caso di ipercolesterolemia, è anche vero che in alcuni casi può essere particolarmente difficile far tornare i valori alla normalità.
I pazienti che solitamente riscontrano maggiori difficoltà ad abbassare il colesterolo sono:
- Chi ha ricevuto una diagnosi di ipercolesterolemia familiare
- Le persone affette da diabete
- Le donne in menopausa
- I soggetti con problemi di tiroide
Se il cambio delle abitudini non è quindi sufficiente per far rientrare i livelli di colesterolo all’interno dei limiti consigliati, allora è possibile ricorrere a terapie naturali tramite l’utilizzo di integratori specifici.
Alcuni medici hanno infatti individuato delle proprietà benefiche all’interno di alcune piante.
I migliori rimedi naturali per abbassare il colesterolo sono stati individuati all’interno di:
- Le foglie della Gymnema, che hanno un effetto positivo sul metabolismo dei grassi favorendo così anche la perdita di peso.
- Il riso rosso fermentato, uno dei rimedi contro il colesterolo alto più conosciuto e studiato. Oltre a migliorare i livelli di lipidi nel sangue contribuisce anche a mantenere l’intestino in salute.
- Nelle radici del Coleus Forskohlii, una pianta esotica di aspetto simile alla menta. È utilizzata già da tempo per prevenire le patologie cardiache e recentemente è stata scoperta anche la sua azione ipocolesterolemizzante.
Tutti questi tre principi possono essere assunti singolarmente tramite degli appositi integratori. Per un effetto migliore si consiglia però di scegliere prodotti come Profemet, in grado di contenere all’interno di una singola compressa ognuno di questi ingredienti. In tal modo l’azione di contrasto contro i livelli anomali di colesterolo sarà potenziata, garantendo così un notevole miglioramento del quadro di salute generale.
Farmaci contro il colesterolo alto
Per completezza va detto che esistono anche delle terapie farmacologiche per l’ipercolesterolemia. I farmaci formulati per abbassare i valori di colesterolo sono generalmente a base di statine, un principio attivo commercializzato sul mercato sotto diverse nomenclature.
Il loro utilizzo non deve però essere fatto con leggerezza, in quanto presenta degli effetti collaterali che possono variare da una semplice cefalea o nausea fino a dei più dolorosi episodi di mialgia e disturbi del sotto. L’assunzione continuata, inoltre, è associata anche a un aumento del rischio di insorgenza del diabete.
Pertanto è consigliabile sempre prediligere l’utilizzo di terapie naturali. Inoltre non va assolutamente dimenticato che persino l’utilizzo di un farmaco contro il colesterolo alto può essere inutile se prima non si interviene modificando il proprio stile di vita.