La glicemia alta o iperglicemia è una condizione che si verifica quando i livelli di glucosio nel sangue superano i valori normali.
In molti casi quando la glicemia è alta i sintomi iniziali non vengono riconosciuti, perché confusi con una semplice sensazione di stanchezza o di forte sete. Tuttavia ci sono dei segnali che non vanno sottovalutati, soprattutto quando gli episodi diventano ricorrenti.
Vediamo quindi quando ha senso preoccuparsi, come riconoscere i sintomi della glicemia alta, le possibili cause e tutti i principali rimedi.
Quando si può parlare di glicemia alta?
Per capire se si sta verificando un episodio di iperglicemia la medicina ha stabilito delle soglie per valutare se la presenza di zucchero nel sangue è eccessiva.
I valori standard della glicemia in una persona sana e a digiuno da circa 8 ore sono fra i 70 e 100mg/dl. L’esame deve però essere fatto a larga distanza dai pasti in quanto è assolutamente normale che dopo un pasto la glicemia si alzi. Se si considerano i livelli della glicemia postprandiale, ossia 1 ora dopo un pasto completo, allora la soglia normale si aggira entro i 140 mg/dl.
Nei casi in cui questi livelli vengano superati allora si può parlare di iperglicemia. Non necessariamente questo può essere preoccupante per la salute, ma potrebbero esserci casi in cui gli episodi di glicemia alta diventino troppo ciclici e frequenti. Ciò potrebbe portare quindi a dei rischi per la salute, soprattutto se tali episodi si collegano a un diabete non ancora diagnosticato.
I sintomi della glicemia alta
I primi sintomi della glicemia alta tendono spesso a non essere riconosciuti, dato che solitamente tendono vengono ignorati e attribuiti ad altre cause. I disturbi più classici infatti sono:
- sensazione di stanchezza
- polidipsia, ossia forte sensazione di sete
- poliuria, cioè incremento della diuresi
- fitte e dolori nell’area addominale
Ciò può succedere anche a chi gode di buona salute, soprattutto dopo pasti eccessivamente abbondanti e troppo ricchi di carboidrati e zuccheri. Se invece l’innalzamento dei valori di glucosio nel sangue avviene frequentemente, allora il corpo potrebbe iniziare a inviare segnali più palesi e intensi.
Se tale condizione non viene trattata, allora la glicemia alta può comportare sintomi come:
- alterazioni dell’umore continue, con passaggi da forti momenti di euforia a episodi depressivi o di irascibilità.
- difficoltà a concentrarsi
- pelle secca e screpolata
- arrossamento del volto
- comparsa di macchie scure sulla cute e di altre piccole lesioni
- difficoltà delle ferite a cicatrizzare
- disfunzioni sessuali, come difficoltà erettile nell’uomo e secchezza vaginale nelle donne
I sintomi estremi della glicemia alta sono tuttavia quelli causati del diabete, una vera e propria patologia in cui il corpo non è più in grado di controllare i livelli di glucosio nel sangue.
Il diabete deve essere necessariamente trattato e tenuto sotto osservazione, dato che può portare a manifestare sintomi neurologici come:
- sonnolenza
- confusione mentale
- perdita di coscienza
Il motivo per cui la sintomatologia nelle persone diabetiche può aggravarsi così tanto è dato da un deficit del pancreas nella produzione di insulina, l’ormone dedicato al controllo della glicemia. Si tratta dunque di una condizione eccezionale, diversa dagli episodi di iperglicemia lieve in cui invece ha una più comune insulina-resistenza.
La glicemia alta è sempre sinonimo di diabete?
Nel corso della vita è assolutamente normale manifestare degli episodi di iperglicemia lieve, che nei soggetti sani rientrano da soli nei range normali nel giro di poche ore.
In questi casi quindi non si può quindi parlare di diabete, che è invece una vera e propria malattia cronica che si diagnostica quando anche a digiuno la glicemia supera la normale soglia dei 100mg/dl.
Tuttavia alcuni soggetti, pur non essendo diabetici, possono ritrovarsi in situazioni “borderline”. Si tratta di persone che manifestano una ridotta tolleranza agli zuccheri e fanno fatica a metabolizzare i carboidrati. Ciò può verificarsi quando il loro consumo è troppo frequente, come vedremo fra poco nei paragrafi successivi.
La difficoltà a “smaltire” gli zuccheri non può quindi essere paragonata al diabete, ma non esclude il fatto che vi sia una maggior predisposizione a svilupparlo in futuro se la condizione non viene correttamente monitorata.
Le cause della glicemia alta
Escludendo dei casi in cui viene diagnosticato il diabete, le cause della glicemia alta possono essere molto diverse fra di loro e correlati a fattori fisici, metabolici e persino psicologici.
Tra le cause più comuni dell’iperglicemia possiamo quindi elencare:
- una dieta scorretta
- uno stile di vita troppo sedentario
- la disidratazione
- lo stress
- l’utilizzo di particolari farmaci
- squilibri ormonali
1. Dieta scorretta
L’alimentazione è la causa principale alla base dell’iperglicemia. Il motivo è molto semplice, dato che il controllo dei valori degli zuccheri nel sangue è possibile grazie alla produzione dell’insulina, un ormone prodotto dal pancreas che regola il metabolismo del glucosio. Se i pasti consumati quotidianamente hanno un carico di zuccheri e carboidrati eccessivo, il pancreas potrebbe non essere in grado di produrre abbastanza insulina per abbassare i valori della glicemia. Naturalmente se ciò dovesse accadere saltuariamente non c’è motivo di preoccuparsi. Ma se dovesse capitare frequentemente allora si potrebbe sviluppare una maggior intolleranza nei confronti dei carboidrati, con conseguenti difficoltà anche a tenere sotto controllo il peso.
2. Stile di vita sedentario
Una vita sedentaria è al secondo posto fra le cause più diffuse dell’iperglicemia. Svolgere attività fisica in maniera continua, infatti, aiuta ad accelerare il metabolismo degli zuccheri, prevenendo i picchi glicemici. Al contrario chi pratica poco movimento ha più difficoltà a gestire il glucosio, con risvolti sui livelli di glicemia. Tutto ciò può quindi causare un pericoloso circolo vizioso che favorisce il sovrappeso, una condizione che peggiora ulteriormente le funzionalità del pancreas e della produzione di insulina.
3. Disidratazione
La perdita di liquidi e la conseguente disidratazione possono influire sui valori glicemici nel sangue. Per tenere sotto controllo la glicemia è importante anche mantenersi idratati, assumendo il minimo necessario di due litri al giorno, o anche di più durante la stagione estiva. L’acqua è fondamentale per tenere sotto controllo la glicemia perché permette di mantenere stabili i valori, aiutando a smaltire più facilmente il glucosio nel sangue.
4. Stress
Può sembrare un fattore particolare, ma lo stress ha influenze sulla sensibilità insulinica. Chi è stressato, in ansia o molto stanco tende ad avere la glicemia più alta di chi invece si sente più rilassato. ll motivo di tale meccanismo non è ancora ben chiaro, nonostante siano già stati condotti alcuni studi a riguardo. La teoria più accreditata afferma che il motivo sia legato alla produzione del cortisolo, ossia l’ormone dello stress, prodotto dalle nostre ghiandole surrenali nei momenti di forte tensione.
5. Farmaci
Esistono alcuni farmaci che fra gli effetti collaterali includono l’iperglicemia. Si tratta in particolare di formulazioni contenenti steroidi, beta-bloccanti o antipsicotici. Come da normative l’azione iperglicemizzante deve sempre essere indicata nel foglietto illustrativo e di conseguenza il paziente è sempre informato a riguardo. Inoltre trattandosi nella maggior parte dei casi di farmaci assumibili solo sotto prescrizione medica, sarà lo specialista a indicare come comportarsi in merito, valutando i pro e i contro della terapia.
6. Squilibri ormonali
L’iperglicemia può essere causata anche da squilibri di natura ormonale, in particolare nelle donne. Gli estrogeni, infatti, aumentano la sensibilità all’insulina provocando in alcuni casi iperglicemia. Di conseguenza alcune sindromi come quella dell’ovaio policistico, caratterizzata proprio da una produzione di alti livelli di estrogeni, possono includere fra i sintomi un innalzamento dei valori glicemici nel sangue.
Come abbassare la glicemia alta?
Per abbassare la glicemia alta bisognerebbe eliminare le principali cause di rischio, ossia l’alimentazione squilibrata e la sedentarietà. Iniziare a seguire uno stile di vita più sano è quindi la soluzione migliore.
Per quanto riguarda l’attività fisica è sufficiente dedicarsi a brevi sessioni da 30 minuti al giorno di camminata veloce per riscontrare i primi miglioramenti, impegnandosi a essere costanti nel tempo. Più complicato è invece il discorso sull’alimentazione, che deve basarsi su linee guida ben precise. Analizziamole quindi insieme nel paragrafo successivo.
Glicemia alta: la dieta per abbassarla
La dieta per abbassare la glicemia alta si basa su due punti cardine:
- una buona gestione del carico glicemico di ogni pasto
- la suddivisione dei pasti durante l’intera giornata
Come carico glicemico si intende la quantità di carboidrati presente all’interno di un pasto completo. Sono infatti questi ultimi gli elementi responsabili dell’innalzamento della glicemia. Al contempo anche la frequenza e la distanza temporale fra colazione, pranzi, cene e spuntini influisce sulla glicemia, perché permette di controllare eventuali “picchi” mantenendo una curva glicemica con dei valori stabili.
Chiarite queste due regole generali, passiamo quindi ad approfondire i 6 accorgimenti più specifici da seguire in caso di dieta per abbassare la glicemia alta:
- Distribuire il fabbisogno calorico giornaliero in 6 pasti: ciò permette di controllare meglio la glicemia durante la giornata, mantenendo una curva dall’andamento costante, senza salite improvvise. L’ideale è quindi organizzarsi in modo da fare una colazione sana (dolce o salata), uno spuntino mattutino, un pranzo leggero, una merenda pomeridiana, una cena non abbondante e un piccolo post cena.
- Evitare pasti molto abbondanti: ricollegandosi al punto precedente, una dieta per la glicemia alta non prevede mai pranzi o cene eccessivamente ricche. In ogni pasto deve sempre esserci una fonte di carboidrati, una di proteine, una di grassi e un’ultima di minerali e vitamine, ma sempre in quantità moderate poiché assumere troppo cibo tutto insieme è la principale causa di glicemia alta.
- Prediligere alimenti a basso indice glicemico: si tratta solitamente di cibi con uno scarso contenuto di carboidrati e che quindi hanno minor impatto sull’aumento della glicemia. Fra questi troviamo alcuni tipi di frutta, lo yogurt magro, le verdure, carne e pesce magri.
- Scegliere fonti di carboidrati integrali, al posto della loro versione raffinata: i carboidrati infatti non vanno eliminati del tutto, ma bisogna prestare attenzione alle fonti e alla quantità. Meglio quindi utilizzare pasta e pane integrale, orzo, avena, farro e grano saraceno.
- Eliminare gli alimenti zuccherati e raffinati: no quindi al consumo di bibite gassate, merendine e tutti quegli alimenti con zuccheri aggiunti. Attenzione anche allo zucchero nascosto in yogurt e succhi di frutta, spesso presente in ingenti quantità.
- Utilizzare sempre una fonte di grassi sani: i grassi buoni sono in grado di tenere sotto controllo la curva glicemica, evitando che i valori si alzino eccessivamente. I grassi andrebbero inseriti in ogni pasto, anche negli spuntini. Banalmente può essere sufficiente abbinare a un frutto qualche mandorla per evitare che la glicemia si alzi molto.
Seguendo una dieta per la glicemia alta così strutturata si osserverà certamente un miglioramento dei valori già dopo pochi giorni. In un primo periodo potrebbe sembrare complicato, ma dopo poco queste regole entreranno a far parte della vostra routine quotidiana, soprattutto se a guidarvi nelle fasi iniziali vi affiderete a un nutrizionista specializzato.
Eventualmente se nonostante la dieta doveste riscontrare una particolare difficoltà a controllare i valori, valutate l’utilizzo di un integratore come Profemet, che agisce sui livelli di glucosio e migliora la sensibilità all’insulina.
Glicemia alta: quali cibi scegliere?
In una dieta per la glicemia alta bisogna prestare molta attenzione alla scelta degli alimenti. Esistono alcuni cibi che influiscono pesantemente sull’aumento dei valori di glucosio nel sangue. Alcuni di questi sono alimenti considerati “salutari”, ma che per una persona che soffre di frequenti episodi di iperglicemia vanno eliminati o assunti in piccole quantità.
Fra i cibi che alzano la glicemia e che è meglio evitare troviamo:
- Patate
- Riso bianco
- Miele
- Marmellata
- Frutta disidratata
- Torte e biscotti
- Corn Flakes e muesli
- Birra
Mentre al contrario i cibi che abbassano la glicemia sono:
- legumi
- finocchi
- radicchio
- petto di pollo
- merluzzo
- avocado
- mirtilli
- semi di chia
Altri rimedi per abbassare la glicemia alta
Oltre alla dieta, che rappresenta sicuramente la soluzione più immediata ed efficace, esistono anche altri suggerimenti per abbassare la glicemia alta. Tra questi i principali sono:
- Perdere peso, dato che il sovrappeso e l’obesità hanno fra le conseguenze lo sviluppo di insulino resistenza, ossia la maggior difficoltà a gestire il metabolismo degli zuccheri.
- Praticare sport, dato che il corpo durante l’attività fisica brucia gli zuccheri, evitando così che la glicemia si alzi troppo. Proprio per questo muoversi subito dopo i pasti, anche praticando una semplice passeggiata, può rivelarsi un’ottima scelta.
- Utilizzare integratori naturali a base di gymnema, una pianta in grado di abbassare la glicemia e conseguentemente di accelerare il metabolismo lento. Fra quelli consigliati vi è ad esempio Profemet, un integratore per il trattamento della sindrome metabolica molto efficace nel controllo degli zuccheri.
Perché è importante controllare la glicemia
Tenere monitorata la glicemia è fondamentale per avere un quadro generale della propria salute. Se si nota una tendenza ad avere episodi di iperglicemia frequenti, allora è bene rivolgersi al proprio medico. Il controllo dei valori di glucosio nel sangue infatti ci consente di scoprire per tempo se si è in una condizione di rischio per lo sviluppo della sindrome metabolica o del diabete.
La glicemia alta quindi è un sintomo da non sottovalutare: tenerla sotto controllo già da oggi potrà aiutarvi a evitare la comparsa di malattie croniche in futuro.