Abbiamo citato spesso all’interno di diversi approfondimenti il tema del microbiota intestinale. Ma che cos’è esattamente?
C’è chi lo definisce un “secondo cervello” e sono molti gli studiosi che negli ultimi anni si stanno interessando all’argomento. Il microbiota, infatti, potrebbe essere la causa (ma anche la cura) di molti problemi di cui l’origine è ancora sconosciuta.
Vediamo quindi di spiegare nei dettagli di cosa si tratta e come prendersene cura.
Cos’è il microbiota intestinale?
Il microbiota intestinale è l’insieme di tutti i microorganismi che vivono stabilmente all’interno dell’apparato gastrointestinale di ogni essere umano. È composto da miliardi di batteri, funghi e virus di differenti ceppi. La loro concentrazione è talmente alta che si stima che il microbiota abbia un peso complessivo di 200 grammi. Si tratta di un valore impressionante se si pensa che mediamente un batterio ha dimensioni comprese fra 1 e 10 micrometri, ossia un milionesimo di metro.
Di tutti questi microrganismi si stima che circa il 70% di essi abbiano un ruolo fondamentale nella regolazione delle difese immunitarie, ma non solo. Il microbiota influisce sullo stato di salute e sulla funzionalità di tutto il corpo umano e proprio per questo è oggi sempre più al centro di ricerche, studi e convegni.
Microbiota intestinale: da cosa è composto
La composizione del microbiota è un tema che è stato approfondito solo recentemente, in concomitanza con la scoperta della sua influenza sull’organismo.
Il microbiota intestinale è formato da 3 porzioni differenti:
- La componente batteriota, costituita dai batteri
- La componente virota, costituita dai virus
- La componente micota, costituita da funghi
Solitamente quando si parla di “microbiota” si tende a considerare solo la parte batteriota, ma è importante sapere che esiste anche una componente virota e micota di eguale importanza.
Andando ad analizzare più nel dettaglio tutti gli elementi presenti all’interno di ognuna è interessante notare l’enorme varietà di specie diverse di microrganismi. Molti di questi sono innocui, ma non mancano anche alcuni componenti che se presi singolarmente potrebbero essere addirittura mortali. Tuttavia come vedremo più avanti, se messi insieme all’interno della flora intestinale, il loro ruolo è tutt’altro che dannoso.
Rimane comunque difficile elencare nel dettaglio tutti i microrganismi che costituiscono il microbiota. Il motivo è dato sia dalla quantità, ma anche dalle differenze che si trovano nella popolazione. Ogni individuo ha all’interno del proprio apparato gastrointestinale una colonia di batteri, virus e funghi unica.
Ecco i fattori in grado di influenzare la composizione del microbiota intestinale:
- Etnia
- Età
- Discendenza genetica
- Luogo in cui vive
- Alimentazione
- Stile di vita
Inoltre è stato recentemente scoperto come anche la tipologia di parto vissuta (naturale, cesareo, a termine, prematuro…) o le modalità di allattamento (al seno o artificiale) possono influire sul microbiota. Ciò è dovuto al fatto che la colonizzazione dell’intestino da parte dei vari microrganismi avviene a partire dalle primissime fasi di vita, già dalla nascita se non addirittura durante la gestazione.
Microbiota intestinale: ecco a cosa serve
Il microbiota è coinvolto in moltissime funzioni del nostro corpo, non solo a livello dell’apparato gastrointestinale. È stata proprio la scoperta di questa caratteristica uno dei motivi per cui la scienza si è interessata sempre di più alla flora intestinale.
Il microbiota serve a:
- Proteggere l’organismo dagli agenti patogeni
- Regolare le attività del sistema nervoso
- Sintetizzare vitamine e altre sostanze
Microbiota intestinale e protezione dagli agenti patogeni
Il microbiota intestinale ha un ruolo fondamentale quando si parla di difese immunitarie. I batteri, i virus e i funghi che vivono all’interno dell’intestino hanno un forte influsso sulla funzionalità del sistema immunitario. Quando il microbiota è in forma il sistema immunitario è più forte e reattivo, al contrario se indebolito si è più esposti al rischio di contrarre malattie e infezioni.
I motivi per cui il microbiota influisce sulle difese immunitarie sono 3:
- Primo punto: il microbiota aiuta già in età infantile a raccogliere informazioni sugli agenti esterni, favorendo lo sviluppo del sistema immunitario.
- Secondo punto: i batteri, i virus e i funghi benefici che compongono la flora intestinale hanno una funzione di scudo contro gli agenti patogeni potenzialmente dannosi.
- Terzo punto: le informazioni relative agli elementi con cui il microbiota viene a contatto vengono trasmesse alle cellule del sistema immunitario, rendendole più reattive e “aggiornate” sulle possibili minacce.
In poche parole è come se il microbiota aiutasse le difese immunitarie a rimanere vigili, fornendo degli avvertimenti importanti in caso di contatto con elementi potenzialmente dannosi. Allo stesso tempo ciò permette al sistema immunitario di riconoscere con maggior accuratezza i vari agenti esterni, evitando i “falsi allarmi”. Ecco quindi spiegato anche il motivo per cui chi ha una flora intestinale in salute e assume regolarmente fermenti lattici ha un minor rischio di sviluppare reazioni allergiche (es. rinite o dermatiti).
Microbiota intestinale e sistema nervoso
Una scoperta straordinaria è sicuramente quella che ha individuato i primi indizi di una correlazione tra il microbiota intestinale e il cervello. Non a caso oggi chi utilizza l’espressione “asse intestino-cervello”.
In pratica le più recenti scoperte hanno individuato delle tracce di alcuni segnali che i microrganismi presenti nell’intestino inviano al sistema nervoso, modulandone alcune funzioni e di conseguenza anche alcuni comportamenti.
Nuovi studi suggeriscono che il microbiota potrebbe quindi essere coinvolto nel funzionamento delle vie di comunicazione di tutto il corpo, modulando così le funzioni cerebrali e il nostro comportamento. In particolare i maggiori influssi sono stati registrati sulle reazioni allo stress, alla paura e ai comportamenti alimentari. Proprio per tale motivo sono in atto alcuni studi per verificare se l’utilizzo di probiotici può essere di beneficio nei confronti di chi soffre di depressione o problemi di ansia. Le ricerche sono ancora agli inizi, ma i risultati sono promettenti: sembra infatti che la somministrazione di fermenti lattici, che aiutano a equilibrare il microbiota, comporti dei miglioramenti dell’umore.
Si tratta di relazioni estremamente complesse da studiare, ma gli sviluppi futuri sono molto promettenti nel campo della cura di alcuni disturbi psichiatrici.
Microbiota intestinale e vitamine
Il microbiota intestinale riveste un ruolo importante anche nella sintetizzazione delle vitamine, in particolare della vitamina K e di quelle del gruppo B.
Nonostante le vitamine non siano prodotte dal nostro corpo, in quanto assumibili solo tramite gli alimenti (e l’esposizione al sole nel caso della vitamina D), alcune necessitano dei batteri intestinali per poter essere assorbite. I batteri che abitano nell’intestino si occupano direttamente della loro sintesi, contribuendo così al mantenimento di un buono stato di salute.
La vitamina K riveste infatti un ruolo cruciale per la coagulazione del sangue e la formazione delle ossa, motivo per cui una carenza può provocare emorragie e fratture. Allo stesso tempo anche le vitamine del gruppo B sono altrettanto fondamentali.
Le vitamine del gruppo B sono 9:
- B1, detta tiamina
- B2 detta riboflavina
- B3, detta niacina
- B5, detto acido pantotenico
- B6, detta piridossina
- B8, detta biotina
- B9, detta acido folico
- B12, detta cobalamina
- B7, detto inositolo
Quest’ultima, la B7, in realtà dal punto di vista organico non è una vera e propria vitamina. Nonostante ciò la sua presenza è tanto importante da essere stata inserita dalla comunità scientifica all’interno di questa classificazione. Tutte insieme contribuiscono alla crescita e alla salute di cute, denti, capelli e unghie, oltre che al corretto sviluppo delle cellule di cuore, del cervello e di altri organi vitali.
Disbiosi: cosa succede quando il microbiota intestinale è danneggiato
Come già sottolineato, il microbiota svolge molteplici funzioni, di cui molte sono ancora in fase di approfondimento da parte dei medici.
Cosa succede, quindi, se il microbiota intestinale viene danneggiato? Tale condizione è detta “disbiosi” e consiste in un’alterazione della flora batterica presente all’interno dell’intestino.
Le cause della disbiosi intestinale possono essere:
- Alimentazione scorretta
- Assunzione di farmaci, in particolare antibiotici
- Cattive abitudini di vita (consumo frequente di alcool, fumo, sedentarietà…)
- Stress
- Malattie infiammatorie croniche (es. sindrome del colon irritabile)
I primi segnali della disbiosi spesso colpiscono l’intestino, motivo per cui inizialmente tale condizione può essere confusa con un virus intestinale, soprattutto nei bambini. Tuttavia, dato che il microbiota non è coinvolto solo sulle funzioni digestive, le conseguenze possono riguardare vari aspetti dell’organismo.
I sintomi della disbiosi che compaiono se il microbiota intestinale è danneggiato:
- Gonfiore e tensione addominale
- Nausea e vomito
- Diarrea
- Mal di testa
- Difese immunitarie basse
- Stanchezza cronica
- Disturbi del sonno
- Problemi di peso
- Carenze alimentari
- Sbalzi di umore
Poiché i problemi che possono derivare dalla disbiosi sono molti, vediamo come cercare di evitarla elencando le buone abitudini da seguire per evitare disequilibri a livello della flora intestinale.
Microbiota intestinale: come mantenerlo in salute
Per mantenere il microbiota intestinale in salute le regole sono poche, ma molto semplici. Ciò che è più importante è fare attenzione al proprio stile di vita in maniera globale, senza concentrarsi su un unico aspetto. Nonostante la dieta sia importante, questa non è la sola cosa che conta.
Per avere un microbiota intestinale sano bisogna:
- Mangiare bene
- Assumere fermenti lattici
- Evitare un sovraccarico di stress
Dieta e microbiota intestinale
Ci sono alcuni alimenti in grado di “aiutare” il microbiota a proliferare, così come ne esistono altri capaci di danneggiarlo pesantemente. Ecco perché seguire una buona alimentazione è così importante, mettendo in pratica alcuni particolari accorgimenti.
La dieta per un microbiota intestinale sano prevede:
- Un grande consumo di frutta e verdura, soprattutto quelle più ricche di fibre
- Una prevalenza di cereali integrali, piuttosto che di pane e pasta con farine raffinate
- La presenza di almeno una porzione di legumi al giorno
- Il consumo di yogurt con fermenti lattici
Tra i cibi migliori per il microbiota intestinale troviamo:
- Pane di segale
- Avena
- Pasta integrale
- Carciofi
- Lamponi
- Spinaci
- Ceci
- Fagioli
- Yogurt
- Prugne
Per evitare di danneggiare la flora batterica devono invece essere assolutamente evitati il più possibile:
- Bibite e preparati con dolcificanti artificiali
- Fritture
- Carne rossa (spesso ricca di grassi)
- Alcool
- Dolci
Naturalmente ciò non significa che non ci si possono più concedere alcuni sfizi. Il consumo occasionale, a meno di che non si soffra di particolari patologie, è concesso. Tuttavia deve essere inserito all’interno di un regime alimentare che preveda l’assunzione quotidiana di cibi freschi e sani.
Fermenti lattici e microbiota intestinale
I fermenti lattici sono un vero e proprio toccasana per il microbiota intestinale, in quanto lo “alimentano” favorendo la biodiversità all’interno dell’apparato digerente. I fermenti, infatti, sono nient’altro che ceppi di batteri benefici che contribuiscono alla proliferazione della flora intestinale.
Possono essere assunti sia tramite determinati alimenti, come lo yogurt, che sotto forma di integratori. Gli integratori come EnteroPeyer hanno però il vantaggio di contenere una quantità di fermenti nettamente maggiore, oltre all’aggiunta di vitamine che migliorano la permeabilità intestinale.
Proprio per tale motivo gli integratori con fermenti lattici sono altamente consigliati sia a scopo preventivo che terapeutico, ad esempio in seguito a squilibri causati da virus intestinali, dieta scorretta e terapie antibiotiche.
Stress e microbiota intestinale
Il microbiota intestinale subisce molto l’influenza dello stress. Un carico di stress eccessivo ha infatti dei risvolti negativi sul microbiota e di conseguenza anche sulle proprie difese immunitarie.
Tale condizione di continua tensione psicologica può essere dovuta allo stress da lavoro correlato, all’ansia da prestazione e più in generale da ritmi di vita troppo frenetici.
Rivedere le proprie priorità quotidiane può quindi aiutare a riequilibrare anche la salute della propria flora intestinale. In tutto ciò l’attività fisica svolge un ruolo fondamentale, agendo come una vera e propria valvola di sfogo. A questo vanno aggiunte altre attività come la meditazione, lo svolgimento di hobby o più semplicemente la socializzazione.
Prendersi cura del proprio benessere mentale è dunque uno dei tasselli fondamentali, insieme alla dieta e all’assunzione di fermenti, in cui investire continuamente per avere un microbiota intestinale sano.