Per molte persone il cambio di stagione è sinonimo di stanchezza, al quale si possono accompagnare una serie di numerosi disturbi.
Il termine tecnico per indicare questa condizione è astenia, che corrisponde a uno stato di profonda spossatezza sia fisica che mentale. Si tratta quindi di un vero e proprio disagio che accomuna gran parte della popolazione. Ma perché ciò accade?
Vi spiegheremo il perché proprio all’interno di questo articolo, dando una risposta chiara sui meccanismi alla base del fenomeno e su cosa fare per poter evitare di sentirsi stanchi durante tutti i prossimi cambi di stagione.
I sintomi del cambio di stagione: non solo stanchezza
Il sintomo più comune del cambio di stagione è certamente la stanchezza, una sensazione che ogni anno accomuna milioni di persone in tutto il mondo.
Tuttavia, prima di iniziare a indagare sulle cause, è corretto segnalare che l’astenia non è l’unico segnale che l’organismo ci invia durante lo scorrere delle stagioni. Le modifiche ambientali provocano conseguenze su più fronti, influenzando infatti la sfera fisica, la sfera psichica e la sfera relazionale.
In particolare in ognuno di questi ambiti i sintomi del cambio di stagione più comuni che si accompagnano alla stanchezza sono:
- Sfera fisica
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- disturbi intestinali
- mal di testa
- alterazioni del ciclo mestruale (nelle donne)
- tachicardia
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- Sfera psichica
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- ansia
- sbalzi di umore
- insonnia e risvegli notturni
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- Sfera relazionale
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- tendenza ad autoisolarsi (rifiutando inviti per via della stanchezza)
- minor produttività al lavoro
- maggior irascibilità verso le altre persone
Quanto durano i sintomi?
I sintomi del cambio di stagione hanno una durata variabile molto soggettiva, perché influenzati anche dalle proprie abitudini di vita. Normalmente la stanchezza tende a scomparire gradualmente in un arco di tempo compreso fra 5 o 6 giorni e le tre settimane.
Nel caso in cui la spossatezza dovesse accennare a diminuire, allora rivolgetevi a un medico. Potrà così prescrivervi degli esami approfonditi, come ad esempio delle analisi del sangue, per escludere eventuali carenze o altre problematiche.
Cambio di stagione e stanchezza: la colpa è della luce
La sensazione di stanchezza dovuta al cambio di stagione ha una responsabile ben precisa: stiamo parlando della luce solare.
Durante il passaggio da estate a inverno o da inverno ed estate avvengono dei cambiamenti notevoli in termini di ore di luce giornaliera. Ciò provoca una serie di conseguenze su tutto il corpo, in particolare influenzando il ritmo sonno-veglia.
L’aumento e la diminuzione della luce solare vanno a influire sulla produzione della melatonina, un ormone rilasciato da una piccola ghiandola presente al centro dell’encefalo, detta ghiandola pineale o epifisi.
È proprio la melatonina l’elemento principale in grado di regolare il ritmo circadiano dell’organismo. Ecco perché se emessa in quantità eccessive può portare alla percezione di un forte senso di sonnolenza. Al contrario, se la produzione scarseggia, si potrà soffrire di insonnia e di difficoltà ad addormentarsi, una condizione che sul lungo periodo porterà poi a sua volta alla percezione di un continuo stato di spossatezza.
Non a caso i mesi in cui si è più esposti a dei cambiamenti nei livelli di melatonina sono proprio quelli che corrispondo al periodo di passaggio dall’ora legale a quella solare e viceversa. La stanchezza e gli altri sintomi che appaiono sono quindi causati dalla variazione netta delle ore di luce presenti nell’arco di una giornata.
Quali altri fattori influiscono sulla stanchezza?
Come abbiamo appena visto, la sensazione di stanchezza che si percepisce durante il cambio di stagione è principalmente dovuta all’alterazione dei livelli di melatonina.
Tuttavia esistono altri fattori che concorrono nell’incrementare la durata e l’intensità dei sintomi. Si tratta più nello specifico di elementi variabili, perché specifici di soli alcuni periodi dell’anno.
Proprio per questo motivo si tende a fare una distinzione dell’astenia in base alla stagionalità, differenziandola in:
- astenia primaverile
- astenia invernale
L’astenia primaverile è determinata da un aumento delle ore di luce, ma anche dall’innalzamento delle temperature. L’improvviso caldo in alcuni casi può interferire sulla qualità del sonno, rendendolo più leggero e causando maggiori difficoltà ad addormentarsi.
Allo stesso tempo con le giornate più lunghe si tende a essere più attivi, dedicando meno tempo al riposo.
Al contrario nel caso dell’astenia invernale le ore di luce diminuiscono drasticamente, le temperature si abbassano e si passa meno tempo all’aperto. Gli effetti, oltre alle variazioni dei livelli di melatonina, si percepiscono particolarmente sull’umore provocando persino tristezza e depressione, che possono andare ad intensificare la sensazione di spossatezza.
In definitiva è quindi corretto affermare che oltre alla luce gli altri fattori che rientrano a pieno effetto fra le concause della stanchezza durante il cambio di stagione sono:
- il cambio di temperatura
- il cambiamento dei livelli di attività
- le variazione dell’umore
Cambio di stagione: i rimedi naturali contro la stanchezza
Contro la stanchezza del cambio di stagione è possibile ricorrere a una serie di rimedi, sia a scopo preventivo che curativo nei casi in cui la sensazione di spossatezza abbia già preso il sopravvento.
I rimedi naturali più efficaci sono sicuramente:
- L’attività fisica
- L’integrazione
- La corretta alimentazione
Attività fisica e cambio di stagione
Svolgere attività fisica regolarmente può aiutare a ridurre la sensazione di forte stanchezza che accompagna il cambio di stagione. Attraverso il movimento il corpo produce l’adrenalina, un ormone che ci rende più attivi, andando a contrastare gli effetti della melatonina, che al contrario scatena la sonnolenza.
È sufficiente che venga svolta appena mezz’ora di attività al giorno per favorire inoltre anche il rilascio delle endorfine, un’altra tipologia di ormoni che trasmette una sensazione di estremo benessere, favorendo un riposo più regolare nelle ore notturne.
Tuttavia, a causa dell’effetto stimolante dell’adrenalina, si raccomanda di evitare lo svolgimento dell’attività fisica la sera tardi, per evitare interferenze con sonno. Meglio quindi prediligere gli allenamenti in mattinata o nel tardo pomeriggio, i momenti della giornata durante i quali tra l’altro si tende a percepire maggiormente la stanchezza.
Integrazione contro la stanchezza da cambio di stagione
In natura esistono diversi principi naturali, estraibili direttamente da alcune piante, che permettono di contrastare in maniera naturale l’astenia. Di conseguenza l’assunzione di integratori contenenti questi elementi risulta di grande aiuto durante il cambio di stagione e nel periodo che lo precede.
Fra gli ingredienti più efficaci che un integratore contro il cambio di stagione dovrebbe contenere troviamo:
- Il ribes nero, una pianta dai cui semi si estrae un principio in grado di ridurre la sensazione di spossatezza e “svuotamento” delle riserve di energie.
- La carnitina e l’arginina, due elementi che se assunti insieme diminuiscono l’affaticamento fisico e mentale, rinvigorendo l’organismo.
- La betulla verrucosa, un albero molto comune in Europa. I suoi semi vengono utilizzati da secoli come supporto per il sistema nervoso, aiutando soprattutto a migliorare i problemi di concentrazione dovuti a uno stato di profonda stanchezza.
Tutti questi principi si possono trovare all’interno di Profevis, un integratore naturale approvato dal Ministero della salute formulato appositamente per contrastare i disturbi causati dal cambio di stagione. La sua efficacia è dovuta all’unione di tutti gli elementi appena elencati, insieme all’aggiunta di vitamina C, magnesio, potassio, vitamina E e di altre vitamine del gruppo B.
Alimentazione contro il cambio di stagione
L’alimentazione gioca un ruolo cruciale durante i cambi di stagione, motivo per cui può essere considerato a tutti gli effetti un efficace rimedio. Per contrastare l’astenia si può seguire una vera e propria dieta contro la stanchezza, utile per evitare la sonnolenza e gli spiacevoli cali di energia durante la giornata.
In particolare durante il cambio di stagione si raccomanda di seguire questi 5 accorgimenti alimentari:
- Evitare pasti molto abbondanti, per scongiurare il rischio di avere improvvisi picchi di glicemia alta che aumenterebbero la sensazione di sonnolenza. Meglio quindi fare pranzi o cene meno sostanziosi, bilanciando poi il proprio fabbisogno calorico con merende e spuntini.
- Scegliere alimenti ricchi di vitamine e minerali, in particolare la frutta e la verdura ricca di potassio e di magnesio.
- Eliminare dalla propria dieta alimenti ricchi di grassi saturi, come salumi e carni rosse. Affaticherebbero il processo digestivo causando una sensazione di affaticamento.
- Evitare le diete eccessivamente restrittive. Durante i cambi di stagione è necessario garantirsi le giuste dosi di energie per evitare di accentuare lo stato di sonnolenza e di intorpidimento tipico di chi svolge inutili e pericolosi periodi di digiuno.
- Abolire il consumo di alcool, che causa una forte sensazione di stanchezza, alla quale segue un sonno disturbato e irregolare. Meglio quindi evitare totalmente l’assunzione di alcool, indipendentemente dal fatto che si tratti di una piccola dose come un semplice bicchiere di vino.
Nel caso in cui vi stiate chiedendo quali cibi siano maggiormente consigliati, ecco una lista di 10 alimenti utili contro la stanchezza:
- Banane, ricche di potassio
- Legumi, fonte di carboidrati e proteine
- Pane e pasta integrali, a basso indice glicemico
- Yogurt, con fermenti lattici utili al sistema intestinale
- Noci, fonte naturale di omega 3 e grassi buoni
- Kiwi, ricchi di vitamina C
- Spinaci, ad alto contenuto di vitamina B
- Lenticchie, nutrienti, economiche e ricchissime di minerali
- Miele, con zuccheri semplici in grado di ridare energie
- Avena, molto saziante e ricca di fibre
Durante il prossimo cambio di stagione aggiungete questi alimenti alla vostra lista della spesa. Vi aiuteranno a favorire una maggior lucidità fisica e mentale.
Caffè: sì o no durante il cambio di stagione?
Quante volte all’affermazione “sono stanco/a” ci siamo sentiti rispondere “allora prenditi un caffè”?
Per un numero elevatissimo di persone il caffè rappresenta la soluzione primaria alla quale si ricorre in caso di stanchezza. Ma i suoi effetti contro la spossatezza sono reali o sono il frutto di varie dicerie popolari?
Bisogna innanzitutto dire che la sostanza responsabile dei presunti effetti energetici è la caffeina, una molecola che stimola direttamente il sistema nervoso centrale bloccando i meccanismi che regolano l’adenosina. Quest’ultimo è un neurotrasmettitore che invia al cervello dei segnali che rilassano il corpo, provocando così la sensazione di sonnolenza.
La caffeina, di conseguenza, blocca la trasmissione del segnale della stanchezza mantenendoci più svegli e vigili. Tuttavia va detto che non tutte le persone reagiscono allo stesso modo. Esiste infatti una mutazione genetica che rende alcuni soggetti “immuni” alla caffeina. Pertanto in loro l’assunzione di caffè non causa nessun beneficio contro l’astenia.
Allo stesso tempo i soggetti sensibili alla caffeina dovrebbero comunque porre attenzione a rispettare alcuni limiti giornalieri, che le linee guida hanno indicato in un massimo di 300 mg di caffeina al giorno, corrispondenti all’incirca a 3 tazzine di espresso.
In definitiva si può affermare che alcuni soggetti possono utilizzare il caffè come un aiuto per contrastare la stanchezza del cambio di stagione, ma che questo non può essere visto come un rimedio definitivo e adottabile sul lungo termine.
Il motivo è da ricondursi alla possibilità di sviluppare una tolleranza nei confronti della caffeina, oltre che alla comparsa di alcuni effetti negativi come:
- acidità di stomaco
- tachicardia
- mal di testa
- tremori
- insonnia
- ipertensione
Meglio quindi non superare mai le dosi consigliate, tenendo conto che la caffeina è presente non solo all’interno del caffè ma anche in cacao, tè e in alcune bevande energetiche.
Cambio di stagione e stanchezza: quando preoccuparsi
La sensazione di stanchezza avvertita durante il cambio di stagione solitamente non deve destare particolari preoccupazioni. Nonostante ciò non bisogna sottovalutare alcuni segnali che potrebbero indicare la presenza di una problematica più radicata.
In particolare bisogna preoccuparsi se si percepisce un indebolimento eccessivo che perdura per più di un mese in maniera consecutiva. Oltre a ciò bisogna osservare se insieme all’astenia si accompagnano altri sintomi come: pressione bassa, scarso appetito e confusione mentale.
A volte, soprattutto nel periodo di passaggio tra l’estate e l’inverno e nei paesi dove le ore di luce sono poche, può presentarsi la sintomatologia tipica della carenza di vitamina D. L’organismo, infatti, per poter sintetizzare tale vitamina necessita dell’esposizione al sole che nei mesi invernali diventa decisamente carente.
Per accertarvi che la causa sia realmente questa, rivolgetevi quindi al vostro medico. Sarà lui il professionista in grado di indicarvi se è quella la causa alla base del problema, o il perché dello stato di stanchezza cronica è da ricondursi a un’altra patologia.